Un viaggio alla scoperta dell'arte gastronomica
Se Feuerbach recitava "L’uomo è ciò che mangia", possiamo dire che in Calabria trova la sua massima espressione. La nostra cultura infatti affonda le proprie radici nel culto gastronomico.
Il territorio calabrese gode di grandi eccellenze primo tra tutte è il settore gastronomico che offre tra le più grandi prelibatezze esportate in tutto il mondo, come la cipolla rossa di Tropea importata dai fenici in territorio calabro 2000 anni fa, è l'unica cipolla al mondo a possedere nel contempo proprietà benefiche e a fornire grande appagamento gustativo. La dolcezza di tale ortaggio pare dipenda dal clima mediterraneo caratterizzato da temperature miti.
Altra eccellenza prodotta solo localmente è la nduja, preparata attraverso una tecnica antichissima tramandata di generazione in generazione, a base di carni suine (di porco)e peperoncino, tipico Calabrese "bello piccante", la sede della produzione della nduja è spilinga "fate molta attenzione alla pronuncia è nduja non nduia" si pensa che il nome provenga dal francese "andouille" che vuole dire salsiccia, potrete conoscere meglio questo aspetto culinario l'8 agosto giorno in cui viene organizzata una delle più grandi sagre a livello regionale a Spilinga.
Ciò che non dovete assolutamente perdervi è un assaggio del nostro tonno,potrete gustare questa pietanza in tutto il territorio, il tonno è sottoposto a procedimenti completamente artigianali, dalla selezione dei pezzi, al taglio, al confezionamento! Il bello della Calabria è proprio questo, la grande eccellenza concentrata in poco spazio, troverete la grande qualità sia nel minimarket sotto casa sia al ristorante, in spiaggia e così via.
E a fine pasto dopo essersi ben appatumati(saziati) si chiude in bellezza con una serie infinita di amari in modo tale da poter digerire più velocemente per arrivare alla cena PRONTI, anche perché l'arco di tempo che va dal pranzo alla cena non è poi così vasto (a noi calabresi piace intrattenerci oltre le 16 a tavola). tra gli amari troviamo una delle più grandi eccellenze a livello mondiale, sempre di matrice locale, il vecchio amaro del capo della distilleria Caffo di Limbadi, prende il nome dalla località balneare Capo Vaticano situata sulla nostra magnifica costa non per altro definita costa degli dei.